Per analizzare con attenzione la complessa – e profondamente, intimamente ricca – produzione d’arte di questa giovane pittrice romana, è necessaria una importante premessa, assolutamente indispensabile per una corretta comprensione : la via ad una conoscenza del rapporto tra forma e colore.

E’ una intelligente costante, questa, di praticamente tutta la produzione di Sabrina, in arte SaFo. Misure ordinate di scomposizione geometrizzante, spesso fantastica, a volte addirittura cosmica, mai eccessive, mai violente; inserite in stesura cromatica squillante ma serena, senza tinte urlate, senza accostamenti precipitosi ed esagerati. Così nel gradevolissimo Sole Moderno ( 2012 ), opera che appare perfettamente in linea con la lezione delle grandi avanguardie novecentesche; opera appunto misurata, e di grande, compassata eleganza formale. Così nel vorticoso ed acrobatico Incantesimo lunare (2012); nel difficile e tecnico Vortice d’Oro (2012), dove l’artista si cimenta positivamente  con il complesso, misterioso mondo del monocromatico puro e di composizione.

Così nelle ultimissime composizioni della raccolta, dove la fantasticità di composizione è resa se possibile in termini ancora più propri, sempre più aperti alla dimensione cosmizzante del mondo e della tinta.

I cromatismi propri di SaFo sono quindi del tutto originali; sempre pieni senza essere rigidi o compatti, appaiono dotati di una carica sognante del tutto personale, legata al grande impatto di un surreale sognante, ed allo stesso tempo di un naive a tratti adolescenziale, di artista alla scoperta della vita e delle cose, di artista alla scoperta di un messaggio.

Perché, nel finale delle cose, è appunto questo il significato profondo di questa più che interessante proposta d’arte : un messaggio sul cosmo, sul colore, sulle cose, sulla vita; ed allo stesso tempo la ricerca di un messaggio, dal cosmo, dalla vita stessa.

Per un’arte sincera e fantastica, che meriterà sempre – in ogni suo momento formativo, creativo ed espositivo – di essere seguita, studiata, interpretata con la massima attenzione ed il massimo coinvolgimento di osservazione e partecipazione.

Roma. Aprile 2013                                                Alfredo M. Barbagallo

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